venerdì, maggio 11, 2018

Incontro con Aristeo Biancolini partigiano

Siamo al liceo artistico Duccio di Buoni assegna di Siena e abbiamo l’onore di incontrare unico perso a speciale e disegnare l’incontro: il partigiano Aristeo Biancolini

venerdì, aprile 21, 2017

''Lea Garofalo'' presentazione a Siena

Giovedì 20 Aprile presso la Sala Storica della Biblioteca degli Intronati di Siena, si è svolta la presentazione della graphic-novel "Lea Garofalo. Una madre contro la 'ndrangheta" per Edizioni Becco Giallo.
L'iniziativa ha coinvolto alcune classi dell'Istituto G. Caselli di Siena che, oltre ad aver contribuito alla realizzazione dell'incontro, hanno realizzato la locandina dell’evento, con concorso che ha visto protagonisti tutti gli studenti dell’istituto.
                                                                            La presentazione è stata introdotta dal direttore della Biblioteca degli Intronati Luciano Borghi, il quale si è augurato che le nuove generazioni possano diventare futuri fruitori della biblioteca, un luogo privilegiato d’incontro e di cultura. Alessio Duranti, bibliotecario, ha sottolineato quanto sia stato conflittuale in passato il rapporto fra biblioteca e fumetto, considerato un genere minore. Oggi la Biblioteca degli Intronati vanta una collezione di circa millecinquecento fumetti, in accrescimento costante, fra cui graphic-novel, classici ed ultimissime pubblicazioni.

Questa grapgic-novel, che unisce testo ed immagini, è capace di veicolare in modo semplice e immediato i suoi contenuti forti e ricchi di significato e di farsi apprezzare anche da un pubblico più giovane” così Silvia Celeghin, insegnante di disegno e Storia dell'Arte presso l’Istituto G. Caselli, descrive il fumetto di Chiara Abastanotti, la disegnatrice presente all'incontro, un fumetto capace di di farsi carico del coraggio e della memoria di Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia, che ha dato la sua vita per cercare la verità.

Daniele Marotta, presidente dell’Accademia del Fumetto di Siena, ha evidenziato durante il suo intervento come il fumetto sia un genere ed un linguaggio capace di sintetizzare in un’esperienza fruibile da tutti una serie di contenuti forti e, se serve, anche scomodi.
La storia di Lea Garofalo ci dimostra tutte le complessità del nostro Paese. Una storia in cui il singolo ed il suo valore sembrano venir meno a causa di un sistema, come quello mafioso, capace solo di schiacciarlo ed annientarlo. Una storia in cui la verità ha il prezzo della propria vita.
Ognuno di noi ha un debito nei confronti di Lea che, se non avesse scelto di perseguire la giustizia per garantire una vita diversa a sua figlia Denise, oggi forse sarebbe qui con noi, alla presentazione di questo libro che rende omaggio alla sua memoria ed al suo operato” continua Daniele Marotta.
Il coraggio di Lea ha generato altro coraggio” prosegue Chiara Abastanotti, autrice del libro, la quale racconta di essersi imbattuta quasi per caso nella storia di questa coraggiosa donna, propostagli dalla casa editrice Becco Giallo insieme alla sceneggiatura di Ilaria Ferramosca.
La storia di Lea richiedeva un certo grado di realismo anche nei disegni, realizzati da Chiara attraverso un segno efficace e rigoroso, capace di caratterizzare i personaggi in cui coesistono il segno realistico e quello più espressivo caratteristica di questo fumetto. Grazie ad immagini molto sofisticate ed inquadrature di tipo cinematografico e teatrale, le autrici hanno saputo dar vita alla storia di Lea. Come riconosciuto dall’artista stessa, la resa delle tavole è dovuta alla particolare tecnica di esecuzione, grazie all’utilizzo di grafite nera su carta da lucido, una tecnica che ha saputo trasmettere quel senso di cupezza ed angoscia che Chiara ha avuto in mente dopo aver consultato molta documentazione sulla storia di Lea.


La presentazione si è chiusa con la speranza da parte dei relatori che i giovani possano diventare sempre più consapevoli che ogni essere umano ha il diritto alla libertà e all’autodeterminazione, per costruire una società libera e capace di proteggere e valorizzare la diversità di ognuno di noi, senza lasciarsi andare al pregiudizio. 










domenica, aprile 09, 2017

Presentazione del nuovo libro di Riccardo Bruni "La stagione del biancospino" e Mostra "Confini" al Cacio&Pere

Sabato sera, al Cacio e Pere ha avuto luogo l'incontro per la presentazione del nuovo libro di Riccardo Bruni "La stagione del biancospino". L'autore orbetellano è stato introdotto ed intervistato da Vincenzo Coli, giornalista e scrittore senese. Riccardo è ,per antonomasia, uno scrittore di gialli e nelle sue opere approfondisce l'ambiente in cui matura il delitto e gli aspetti psicologici legati ad ogni personaggio. La stagione del biancospino è un noir, come ci ricorda Vincenzo, anche se con il procedere della storia, il racconto si libera di tutte le etichette e non è più possibile catalogarlo in un genere specifico. Infatti Riccardo passa da un registro stilistico all'altro con la massima naturalezza, con un andamento ritmico e cangiante. Il protagonista del romanzo è Giulio Rodari che viene arrestato con l'accusa di aver ucciso la sua ex moglie. Ma Giulio non ricorda nulla di quella notte. Nella sua memoria si è insinuato un vuoto inaccessibile, una dolorosa amnesia. È un romanzo corale, in cui le vite della famiglia di Giulio si intrecciano con quelle  della comunità di un paesino di montagna, che i più avvezzi riconosceranno come l'Amiata, dando vita ad una serie di punti di vista e relazioni che accompagnano tutta la vicenda. La presenza che più incombe è però quella del bosco, una presenza simbolica e quasi magica, pervasa da un senso animista. Nel paese inoltre ci sono tre gatti che vengono presentati in chiave metaforica: uno rosso che conosce un segreto, quello nero che è morto già altre volte e quello bianco che è cattivo. Per Giulio il bianco diventa un colore malvagio, simbolo di quella coltre di neve nella sua memoria che non gli permette di ricordare. Sarà necessario aspettare la stagione del biancospino, per permettere alla neve di sciogliersi e ai misteri di spiegarsi. Il libro è edito da Amazon Publishing, etichetta colosso della distribuzione che ha esordito un paio d'anni fa nel mercato editoriale mondiale e in Italia proprio col precedente libro di Bruni, "La notte delle Falene", candidato al premio strega 2016. Riccardo, che in questi dieci anni è stato pioniere dell'editoria digitale e delle autoproduzioni in ebook, ci spiega come la distribuzione digitale sia per un autore un'opportunità enorme, in quanto in un click è possibile raggiungere un pubblico molto vasto. Con le nuove forme di distribuzione lo scrittore ha la libertà di raccontare la propria storia, senza doversi piegare alle necessità economiche delle case editrici, che spesso confondono il processo creativo con le logiche del mercato. 


A seguire è stata presentata la mostra "Confini", la prima degli studenti dell'Accademia. Le opere esposte rappresentano una selezione dei progetti più compiuti tra quelli a cui stanno lavorando gli studenti dei corsi di fumetto Pro e Junior e oggetto delle tavole è il superamento delle barriere fisiche, dei limiti culturali, delle distanze temporali fino ad arrivare ad oltrepassare i propri limiti. Il confine come imposizione immaginaria diventa quindi superabile. La mostra rimarrà aperta fino al 23 Aprile al Cacio e Pere. L'ingresso è libero e siete tutti invitati. Vi aspettiamo numerosi!

Giulia Turini per Accademia del Fumetto Siena

sabato, aprile 08, 2017

Workshop di scrittura creativa con Riccardo Bruni, penultimo incontro

Il nostro gruppo ormai affiatato, si è riunito oggi per il penultimo incontro.
Riccardo Bruni si è soffermato sul discorso diretto, sulla punteggiatura e su come rendere il dialogo più realistico e immediato possibile.
Dopo la lezione e alcune spiegazioni, ci siamo dedicati agli scritti personali degli studenti.
Leggiamo ogni elaborato davanti alla classe che esprime opinioni e suggerimenti, creando così un clima creativo e di collaborazione. Il coinvolgimento è proficuo e necessario, il gruppo migliora di volta in volta.
Ma l'incontro non finisce qui. Infatti, in serata, ci sposteremo al Cacio e Pere per la presentazione del nuovo libro di Riccardo, "La stagione del Biancospino". 

Giulia Turini per Accademia del Fumetto Siena

lunedì, marzo 20, 2017

Cineclub Senza Titolo: presentazione e discussione di "Akira", un fim di Katsuhiro Ōtomo

Domenica sera dall’incontro tra Accademia del Fumetto e Cineclub Circolo Arci è nata una piacevole e proficua collaborazione. Questo appuntamento ha visto protagonista il film d’animazione giapponese “Akira” del 1988, scritto e diretto da Katsuhiro Ōtomo, basato sull'omonimo manga del medesimo autore. Akira rappresenta l’apice della produzione giapponese, il punto di partenza al quale i successivi autori si sono dovuti confrontare ed ispirare. Ōtomo ridefinisce i rapporti tra Oriente ed Occidente, facendo comprendere i livelli eccellenti ai quali può arrivare un film di produzione giapponese. In Europa e soprattutto in Italia, Akira è la summa dei motivi stilistici dei vent'anni precedenti di animazione giapponese che ha conquistato in tutto il mondo un grandissimo pubblico. Una vera a propria linea di demarcazione culturale tra chi è cresciuto ad anime e chi no, specialmente in Italia, dove l'arrivo dei cartoni giapponesi ha coinciso con lo sviluppo selvaggio delle tv private locali, bisognose di riempire palinsesti pomeridiani a basso costo. La mole di lavoro e la cospicua spesa per elaborare e confezionare Akira sono molto noti nel panorama cinematografico: si parla infatti di 1500 addetti ai lavori per un budget di un miliardo e ottocentomila yen. L’animazione è fluida e scorrevole ed i fotogrammi sono quasi tutti reali e fatti a mano, offrendo una portata visuale mai vista fino ad allora. È ben chiaro che Ōtomo è fortemente influenzato dal cinema americano. Non si concentra soltanto sulle tematiche tradizionali giapponesi, ma fonde la propria cultura con quella di Easy Rider e Blade Runner, creando un qualcosa di unico nel suo genere.
Giulia Turini per Accademia del Fumetto Siena






venerdì, marzo 03, 2017

Presentazione del libro "Il grande sgarbo" di Stefano Cardoselli

L'incontro di sabato 25 al Cacio&Pere, ha visto protagonista "Il grande sgarbo"
 romanzo grafico scritto e disegnato dall'artista Stefano Cardoselli, ed edito da Effequ. Più che un incontro, si è svolta come una piacevole chiaccherata, nel corso della quale Stefano e il redattore Francesco Quatraro ci hanno raccontato come è nato questo libro. Il protagonista è un personaggio che potremmo definire medio nelle sue aspirazioni. È un burocrate, uno di quegli uomini ai quali viene detto cosa fare e che risponde a precise procedure che ripete senza farsi troppe domande. Ma arriva un giorno in cui Ferdinando Ragozzino rompe queste procedure, e da semplice burocrate diviene un antirivoluzionario assetato di vendetta. Succede che il palazzo amministrativo viene occupato dai garibaldini, e Ragozzino oltre a perdere la pazienza, perde anche il senso della sua esistenza. Quel lavoro per il quale era stato educato fin da bambino e che gli era entrato fin dentro le viscere. Si arrabbia e decide di agire, portandosi dietro una comitiva di personaggi originali e rocamboleschi. Il disegno è esplosivo con note punk e noir, ma che non perde la freschezza dello spirito avventuriero della storia. Il linguaggio di partenza è quello risorgimentale, del popolo e soprattutto quello dei briganti. Per renderlo fruibile viene trasdotto grazie ad un'elevata dose di sapiente ironia. Il linguaggio dell'epoca viene filtrato di tutte le sue parti ampollose e retoriche, così da arrivare a coniare una lingua nuova ed originale. È un ponte che collega il passato con il futuro e lo fa in maniera unica. Un libro divertente da leggere e da scrivere, come ci ricordano continuamente Stefano e Francesco. Dall'incontro infatti, si evince che il processo che ha portato alla creazione de "Il grande sgarbo" è stato travolgente, e ha travolto anche noi.



sabato, febbraio 25, 2017

Workshop di scrittura creativa con l'autore Riccardo Bruni

Eccoci arrivati alla seconda tappa del nostro percorso nel mondo della scrittura e del racconto narrativo. Questo sabato pomeriggio ci siamo trovati ancora una volta insieme al romanziere Riccardo Bruni per imparare, discutere e leggere i propri elaborati, dando vita ad un altro appuntamento del laboratorio nascente.
La seconda lezione del workshop si apre con un interrogativo fondamentale per qualsiasi aspirante scrittore: “Come si costruisce una storia credibile?”
Il racconto e l’ambiente narrativo devono essere coerenti in tutte le loro parti, indipendentemente dal loro contenuto. Non importa se stiamo scrivendo una trama per una storia fantasy o per un racconto giallo: il lettore deve dare fiducia allo scrittore e lo scrittore deve alimentare questa fiducia con una narrazione realistica dei fatti.
Per iniziare è necessario uno studio dei personaggi, comprendente la sfera caratteriale, psicologica e relazionale. I componenti principali di ogni storia sono il protagonista e l’antagonista. Spesso il protagonista è accompagnato da un alleato che lo aiuta a superare un conflitto e a costruire un nuovo equilibrio. Riccardo, si avvale spesso di esempi presi in prestito dalla letteratura più celebre: Il Signore degli Anelli di Tolkien, Le Metamorfosi di Kafka, Il Grande Gatsby di Scott Fitzgerarld e via dicendo. Non mancano quindi riscontri diretti con gli scrittori e i romanzi più letti e famosi di sempre.
Il mentore è un altro personaggio ricorrente. È il depositario delle conoscenze e delle risorse necessarie al protagonista, e lo accompagna durante il suo viaggio formativo. All’interno della storia troviamo un susseguirsi di prove, tese al raggiungimento di un determinato obbiettivo. L’obiettivo, quasi sempre, è quello di far trionfare un insieme di valori su un altro insieme di valori contrapposti. È l’eterno scontro tra male e bene, acqua e fuoco, odio e amore, mortale ed immortale.

Ma non basta seguire le regole canoniche per creare una storia perfetta. È necessario mettere a nudo il protagonista, svelare le debolezze, i limiti e i conflitti di questa persona. La curiosità del lettore si innesca nel momento in cui lo scrittore riesce a creare un canale empatico fra la storia e chi la legge. Come ci suggerisce Riccardo “Se io spiego un' emozione, il lettore la legge. Se il lettore la prova, non se la scorderà più”. Foto Marco Arienti
Giulia Turini per Accademia del Fumetto Siena